CICATRICI

La cicatrice è un tessuto formato dall’organismo per riparare una ferita di qualunque natura.

È un sistema molto efficiente, che attraverso la deposizione di tessuto fibroso da parte di cellule deputate (fibroblasti), la formazione di nuovi vasi sanguigni e l’azione di numerosi elementi cellulari, permette all’organismo di riparare il danno subito.

Questo processo prende il nome di cicatrizzazione.  Tale processo può avvenire in modo normale, ma anche in modo eccessivo, portando ad una “cicatrice patologica”, ossia ad una cicatrice ipertrofica.

Il processo di cicatrizzazione può risultare anche deficitario, portando così ad una cicatrice atrofica/distrofica.

Questo fenomeno è correlato nella maggior parte dei casi ad una condizione patologica locale o generale (problemi circolatori, infezioni, diabete, malnutrizione).

Un’altra modalità di cicatrizzazione anomala è data dalla formazione di cicatrici cheloidee o cheloidi, che vanno distinti dalle cicatrici ipertrofiche, in quanto presentano una crescita incontrollata di tessuto fibroso oltre i limiti della lesione primitiva.

In base poi alla sede e alle dimensioni, le cicatrici possono creare dei deficit funzionali (retrazioni, limitazioni dei movimenti).

Le cicatrici possono essere migliorate con diversi approcci terapeutici sia di tipo medico che chirurgico. È bene anche sottolineare, che purtroppo non esiste “una gomma ideale” per poter “cancellare” completamente le cicatrici.

Se si tratta di una cicatrice recente, ossia che non siano trascorsi più di sei mesi, possono essere efficaci terapie mediche, come il massaggio con pomate specifiche, l’elastocompressione, l’uso di lamine o gel di silicone, così come l’iniezione intralesionale di corticosteroidi o l’impiego del laser.

In caso di cicatrici di vecchia data esistono diverse opzioni chirurgiche che variano in base alla sede e dimensione delle cicatrici stesse: l’escissione della vecchia cicatrice e la riparazione mediante scorrimento di lembi di vicinanza, in modo da ridurre la cicatrice; plastiche a z che permettono di modificare l’andamento della cicatrice, potendo correggere delle briglie cicatriziali, l’espansione cutanea nel caso di aree cicatriziali estese; la laserterapia; il lipofilling.

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